Grazie al coinvolgimento congiunto di politici, media, cittadini e al contributo in prima linea offerto da SOI e ASMOOI, si è arrestata la messa in atto di un piano di tagli indiscriminato volto ad un generale contenimento della spesa ospedaliera regionale.
Il taglio prevedeva la chiusura di quelle strutture che presentavano un numero di posti letto attivi inferiore a dieci. Un mero calcolo ragionieristico che non teneva conto della professionalità delle strutture, né del bacino di utenza di riferimento né della gravi conseguenze del servizio al cittadino che ne sarebbe derivato.
Lo scorso 1 settembre si è tenuta una riunione della Commissione Sanità della Regione Lazio: si prevede che nella prima decade di settembre venga presentato un nuovo piano sanitario in ambito ospedaliero.
Si riporta di seguito la testimonianza del Dott. A. Niutta - Direttore U.O.C. Oculistica ASL Roma D
Roma 4 settembre 2009 - Un piano di tagli indiscriminati alla rete ospedaliera del Lazio è stato tentato, a fine Luglio 2009, da parte della regione Lazio che, al fine di adottare misure per il contenimento ed il rientro della spesa ospedaliera regionale, ha previsto tra l’altro la soppressione di 150 strutture complesse in ambito regionale.
La nuova riorganizzazione della rete ospedaliera, ipotizzata dal Presidente della Regione nonché Commissario ad acta per la Sanità Dr. Piero Marrazzo ed illustrata in commissione sanità dal Vice-Presidente On. Esterino Montino, prevedeva tagli indiscriminati a varie specialità, sia pubbliche che convenzionate, quali l’oculistica, l’otorinolaringoiatria, l’oncologia e la nefrologia.
Tale provvedimento, frutto di un ragionamento squisitamente ragionieristico, senza tener conto di produttività dei reparti, qualità delle prestazioni erogate, bacino d’utenza, volumi di prestazioni erogate e carichi di lavoro, basava la chiusura dei reparti sulla base dell’esclusivo numero di posti letto attivi in quel momento;veniva,quindi,disposta la chiusura immediata di quelle strutture complesse di oculistica che presentavano un numero di posti letto attivi, sia di day hospital che di ricovero ordinario, inferiore a dieci.
Le strutture chiuse venivano aggregate ai reparti di chirurgia generale ed agli apicali direttori di struttura complessa veniva garantito un incarico di struttura semplice. I Direttori Generali delle aziende sanitarie dovevano provvedere a dare attuazione al piano approvato, entro il 31 Dicembre 2009, pena la decadenza dall’incarico.
Con tale piano almeno sei strutture complesse di oculistica del Lazio, sulle diciannove presenti sul territorio regionale, tutte ricoperte da apicali con regolare contratto, sarebbero scomparse con effetto immediato e, cosa più assurda, sarebbero state penalizzate proprio per prime quelle strutture che, adeguandosi a quanto stabilito dalla stessa Regione con la deliberazione 143 del 2006, avevano ottemperato alla chiusura dei posti letto di day hospital e ricovero ordinario.
Tale delibera regionale aveva, infatti, provocato, già dai primi mesi del 2007, una riduzione dei posti letto, sia di ricovero ordinari che di day hospital, con spostamento dei volumi di attività erogati nella chirurgia ambulatoriale (vedi chirurgia della cataratta in APA).
Ciò, ovviamente, non aveva certo portato ad una diminuzione dell’efficienza produttiva e, soprattutto, del servizio erogato dalle singole unità operative alla collettività ma ad una migliore efficienza ambulatoriale con evidenti risparmi generali gestionali.
Con l’approvazione del piano sanitario,così come proposto,ci saremmo trovati nell’assurda condizione che strutture complesse quali quelle della ASL Roma D di Ostia (su cui gravitano 350.000 persone), Roma C San Eugenio-CTO (oltre 500.000 persone), Roma B Ospedale Sandro Pertini, Roma A Ospedale G. Eastman, ASL Rieti ( 165.000 persone) sarebbero scomparse, altre, quali l’oculistica dell’azienda ospedaliera San Filippo Neri, sarebbe stata accorpata all’Ospedale Oftalmico.
In base a tale scelta, assolutamente arbitraria, che penalizzava la qualità e calpestava la professionalità, molti cittadini sarebbero stati privati di un servizio e tutto ciò scaturiva sulla base di ipotetici risparmi mai dimostrati dalla regione mentre sarebbero rimaste attive molte strutture che, per i più disparati motivi, non avevano operato una rilevante riduzione dei posti letto pur in presenza di volumi di attività irrisori.
Le prime avvisaglie del pericolo erano giunte alle orecchie di alcuni di noi già il 16 Luglio ma i documenti visionati il 19 Luglio sono stati molto peggio delle ipotesi circolate inizialmente.
Un gruppo di sei colleghi, riunitisi in tempi brevi, ha messo in evidenza le criticità riscontrate nel documento che sono state segnalate sia alla SOI che alle organizzazioni sindacali, ai politici, sia di maggioranza che di opposizione, ai giornali, alle associazioni di categoria e dei cittadini.
Devo dire che chiunque sia stato interpellato ha manifestato critica ed indignazione per un provvedimento così concepito e molti membri della maggioranza di governo stessa hanno disconosciuto la paternità del provvedimento.
Resta comunque il fatto che, se non vi fosse stato un tale coinvolgimento da parte di tutti gli organi suddetti, il provvedimento sarebbe stato approvato ed, oggi, sarebbe legge regionale.
In data 1 Settembre vi è stata una nuova riunione della Commissione Sanità della Regione Lazio e si prevede che il nuovo documento, il cui contenuto ancora non conosciamo, venga presentato nella prossima riunione dell’8 Settembre.
Spero che non contenga ulteriori nefandezze e che il criterio del merito, dell’appropriatezza e dell’onestà morale prevalga su meri calcoli economici o di appartenenza a correnti politiche.
Ritengo opportuno ringraziare i colleghi, Romolo Appolloni, Giulio Pedone, Francesco Bozzoni e Marco Martelli per quanto fatto da ognuno di loro in base alle proprie conoscenze e possibilità, ma ritengo opportuno estendere i miei personali ringraziamenti a Carlo Villani e Matteo Piovella che mi hanno supportato con il servizio legale della SOI in questa dura battaglia.
Cordialmente
Direttore U.O.C.Oculistica
ASL Roma D
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