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Proposte e linee guida per il regime dell’intramoenia
A cura dell’Avv. Raffaele La Placa

La L. 120 del 3 agosto 2007, in materia di disciplina dell’attività libero – professionale intramuraria, attribuisce alle Regioni e province autonome di Trento e Bolzano il compito di assumere le più idonee iniziative con cui assicurare gli interventi di ristrutturazione edilizia presso aziende sanitarie locali, ospedaliere e universitarie, policlinici universitari a gestione diretta e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico , necessari a rendere disponibili i locali destinati a tale a tale attività; inoltre, la legge permette alle regioni e provincie autonome di acquisire spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari, per migliorare l’esercizio delle atttività istituzionali e di intramoenia. Il punto cardine della normativa è che solo per l’attività clinica e diagnostica ambulatoriale, gli spazi e le attrezzature dedicati alle attività istituzionali possono essere utilizzati per l’attività intramuraria garantendo, così, la separazione delle attività in termini di orari, prenotazioni e modalità di riscossione pagamenti.
Secondo la proposta del Ministro Fazio, la regolamentazione dell’intramoenia sarà completamente affidata alle Regioni tenendo conto di tre linee guida valide in tutta Italia. In primo luogo il volume delle prestazioni libero – professionali non dovrà superare, per ogni dipendente, il volume di quelle assicurate per i compiti istituzionali, né dovrà comportare un impegno orario superiore al 50% di quello richiesto per i compiti istituzionali; in secondo luogo l’esercizio delle attività libero – professionali, all’esterno delle strutture aziendali, non dovrà comportare oneri per l’azienda sanitaria locale o ospedaliera né per il professionista dell’azienda stessa. Infine, le tariffe dovranno essere fissate dall’azienda sanitaria in accordo con i dirigenti interessati, previo accordo in sede di contrattazione collettiva integrativa, remunerando tutti i costi a carico delle Asl e degli ospedali. Alle Regioni è affidato il compito di monitorare e controllare il corretto svolgimento della libera professione intramoenia affinchè non ci siano danni ai cittadini, situazioni di conflitti d’interesse o concorrenza sleale. Sempre le Regioni provvederanno ad individuare misure sanzionatorie opportune; in questo contesto è fondamentale che i piani di attività e programmazione assicurino un equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libera professione intramoenia, per evitare che il ricorso a quest’ultima sia solo conseguenza di una carenza nell’organizzazione dei servizi resi in ambito istituzionale.
 
Per approfondimenti si rimanda al Notiziario SOI 04/2010




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